E-mail marketing: ancora tanta confusione

E-mail marketing: ancora tanta confusione

Prendo spunto da un fatto, non isolato, accadutomi di recente e che ancora una volta ha posto l’accento sul come molte aziende si trovino lontanissime dalla realtà internet e di conseguenza dal mercato stesso. Durante una conversazione preliminare in merito alla realizzazione di una campagna di e-mail marketing per un’azienda del terziario avanzato, il manager commerciale mi ha esposto in modo dettagliato quanto la loro azienda si fosse prodigata, nel passato, con l’e-mail marketing senza successo. “…Circa 500 e-mail marketing al mese, oltre 1500 indirizzi a rotazione e solo una “chiamata” in sei mesi…” Detto così sembrerebbe uno dei tanti casi di cattiva segmentazione del mercato o di mancata progettazione strategica ma comunque nella norma degli errori tipici commessi dalle aziende nell’affrontare il web. Nel proseguire la nostra conversazione e per approfondire l’analisi ho chiesto “…nelle vostre e-mail marketing a quale pagina del sito (landing page) avete indirizzato i potenziali clienti..” la risposta è stata questa : “… ma noi non abbiamo ancora un sito…”. Il sito non esiste in effetti, l’azienda pensava che con il solo invio delle e-mail i clienti avrebbero chiamato al telefono, cioè che il mercato si sarebbe rivolto a loro indipendentemente dall’avere o meno un sito.

Ora, date le circostanze ed alcune recenti conferme (purtroppo), appare chiaro come  la cultura web nelle aziende e soprattutto nelle PMI, abbia ancora diversa strada da percorrere e quanto i manager, ma soprattutto gli imprenditori, siano a volte lontani dal capirne il funzionamento e le potenzialità. A onor del vero bisogna comunque sottolineare che ci sono aziende che eccellono nel web marketing, in questo scritto voglio però rimarcare come il divario tra chi usa il web con coerenza e capacità e chi invece ancora lo ignora sia diventando sempre più grande, in alcuni casi ai poli estremi, un gap forse incolmabile. Nel mercato odierno non è possibile aspettarsi ritorni da iniziative senza strategia, senza preparazione e senza conoscenza; la cultura e in special modo la cultura figlia di internet genera informazione diffusa, capacità di scelta, maggiori offerte e possibilità di confronto. Come posso pensare di trovare clienti quanto le informazioni che condivido con il mercato sono poche, confuse ed incerte? 

La prima azione che un “cliente prospect” fa, ammesso che trovi interessante il messaggio ricevuto, è quella di controllare attraverso il sito le potenzialità e le caratteristiche del fornitore, i servizi offerti, le persone, ecc. Insomma tutto quello che gli serve per decidere se iniziare un rapporto di partnership (è questo che il cliente oggi cerca e non solo un fornitore) o cambiare strada. Purtroppo però incontro aziende che ancora trattano con superficialità queste tematiche e che spesso si improvvisano esperti “web marketer” solo perché vedono le loro quote di mercato ridursi di giorno in giorno.

Occorre cultura per far si che ogni azione marketing si trasformi concretamente in vantaggi tangibili per le imprese e soprattutto persone desiderose di confrontarsi con una realtà diversa, evoluta, smaliziata, intrigante, insaziabile come il web ed i suoi navigatori, cioè il mercato.

Inscriviti alla nostra Newsletter

Condividi questo post!