Il Web è un media strategico per le imprese

Il Web è un media strategico per le imprese

In ogni settore dell’industria e dei servizi la competizione ha raggiunto un altissimo livello di intensità introducendo nuove sfide di mercato ma anche e soprattutto nuovi strumenti per relazionarsi con il mercato. Rimanere ancorati al passato o continuare ad utilizzare modalità  commerciali obsolete può rivelarsi veramente fatale per il proprio business e per le imprese stesse.

Probabilmente qualcuno ha ancora le idee poco chiare in merito al web (sempre meno per fortuna) e pensa ancora che la rete sia uno strumento secondario; difficile cambiare certe mentalità e punti di vista così autoreferenziali, quindi meglio andare oltre ed occuparci seriamente  di business…

L’informazione â€œ allargata e diffusa” è l’unica risorsa in grado di attrarre l’attenzione, di â€œ servire” i clienti, costruire comunità, fidelizzare e diffondere brand e prodotti, è decisamente il fattore di successo nell’era della competizione ed il web lo strumento più efficace (ROI) per farlo.

Lo sapete già, ma giusto per ribadirlo: diversamente da quello televisivo ed editoriale (stampa) Internet è un sistema a 2 vie che facilita la connessione e l’interagire tra persone ed aziende. Completamente interattivo e diversamente dal telefono che è altrettanto interattivo, Internet consente di cercare, riscontrare, confrontare le informazioni in un territorio geograficamente illimitato e di memorizzarle nel proprio sistema azienda. Non ci sono inoltre limiti di tipologia di informazioni: possono infatti contenere testi, immagini, filmati, giochi, informazioni multimediali, ma soprattutto informazioni sull’utilizzo dei prodotti, sulle scelte di acquisto, sui trend, ecc…

Acquisire informazioni con Internet rappresenta prima di tutto un ottimo (ed il più economico) strumento per migliorare le proprie competenze ed inoltre consente di analizzare possibili partner, fornitori, clienti ma anche prodotti/servizi ancor prima di avere un contatto “fisico”. I motivi di scarso successo della presenza su Internet sono di solito dovuti alla difficoltà da parte dell’impresa nell’individuare il modo migliore per sfruttare il potenziale della rete e nel decidere di abbandonare le vecchie abitudini commerciali o di comunicazione che non sono più adeguate allo scenario dell’economia digitale.

L’impresa deve pensare che il mondo web è ormai parte integrante del business e che nel business ha rilevanza strategica di vitale importanza, affrontarlo con leggerezza o senza gli strumenti necessari porta a risultati frustranti o ripercussioni negative sull’immagine dell’azienda stessa. Di fatto è necessario che si considerino le attività per il web come una funzione ufficiale del marketing (Digital Marketing) e che le stesse siano programmate, preventivate e soprattutto siano figlie di una strategia mirata e non lasciate al caso (Budget web). Il web richiede attenzione, interesse, ricerca, applicazione, non è possibile considerare l’avventura Internet come un’azione “usa e getta”, al contrario richiede attività costanti e monitoraggio continuo. I dati sugli investimenti pubblicitari non fanno che confermare il trend sempre in ascesa del web e come le aziende preferiscano diminuire sensibilmente gli investimenti sugli altri media a favore della rete.

Bisogna saper interpretare il proprio mercato target utilizzando un linguaggio adeguato e sempre più mirato in funzione del cliente e non in funzione dell’ego aziendale. Dobbiamo dialogare e farci capire dal mercato abbandonando le presunzioni e gli stereotipi; di fatto se non siamo accessibili e quindi il nostro sito o le nostre pagine social non sono costruiti per assolvere alle aspettative di chi ci naviga, veniamo immediatamente abbandonati in favore di altri, perdendo così vere opportunità per il business. 

Per le aziende utilizzare e gestire la rete significa comprendere in modo pratico ed operativo l’importanza dei motori di ricerca, della presentazione (layout) di una pagina Web, della strategica dei link, dell’ergonomia di navigazione, del posizionamento e della pubblicità on line, e cosa significano sia in termine tecnico sia pratico parole come SEM (Search Engine Marketing) e SEO (Search Engine Optimization) e capire quante e quali risorse mettere in campo per essere efficaci nel mercato dell’era digitale. 

Ovviamente le aziende che per prime hanno capito il potenziale della rete per il business, si trovano avvantaggiate rispetto alla concorrenza e sono difficilmente â€œaggredibili” sulle loro posizioni,  hanno acquisito una fascia di visibilità difficile da attaccare, soprattutto dalle imprese che in questi anni si sono “addormentate” in attesa degli eventi evitando di approfondire le tematiche e precludendosi la possibilità di costruirsi know-How, imprese che anno lasciato dormienti i propri siti o ancora semplicemente in costruzione (ce ne sono ancora purtroppo…) confidando nella benevolenza dei navigatori che invece hanno definitivamente cancellato dai bookmarks (inserimento di siti nelle preferenze dei browser) i loro indirizzi web.

Occorre monitorare la propria presenza online, farlo con spirito critico analizzando i dati di feedback ma anche le evoluzioni di pensiero del mercato e dei clienti, verificare la coerenza tra quanto emesso, in termini di comunicazione (copy content) e quanto è stato invece recepito e percepito dai nostri visitatori web. Verificare se concretamente azienda, sito web e social viaggiano in simbiosi e se sono coerenti. Nel web ci sono molti esempi di successo e molti di insuccesso, per ogni realtà è possibile tracciare quali siano state le mosse vincenti e quali quelle perdenti, quali le strategie lungimiranti, quali quelle deboli, chi ha fallito credendo nei facili realizzi chi invece ha perseverato arrivando a concretizzare la propria realtà.

Ogni azienda può trovare la sua giusta dimensione ed ottenere molto da Internet, sempre che sia cosciente di dover mettere in gioco la propria immagine e reputazione, i propri prodotti e servizi, la propria storia (storytelling) e credibilità, sapendo che dall’altro lato non c’è un pubblico di inesperti alle prime armi ma navigatori divenuti esperti della rete ed abili ricercatori di notizie ed informazioni on line, persone che sanno molto più delle aziende stesse rispetto ai loro prodotti, che vogliono considerazione ed attenzione, serietà e rispetto, ma che in cambio sono anche pronti a dare molto ed instaurare un rapporto fiduciario nei confronti dell’azienda stessa. E questo non riguarda solo il mercato del B2C, cioè quello rivolto al consumatore finale, ma anche quello tra aziende, quel B2B che pian piano si è trasformato in un volano per le imprese aprendo nuovi contatti, originando nuovi mercati, dando vita a collaborazioni e partnership.

Le aziende che lo hanno capito sono già attive, chi non lo ha ancora fatto deve attivarsi e risalire velocemente la corrente perché “in un mercato basato sulla diffusione e cultura della conoscenza o se ne è parte o se ne viene esclusi” (J. Rifkin).m.

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